L’intervento di Protesi d’Anca e la sua riabilitazione è un tema sempre più frequente nel mondo occidentale, poiché la fascia della popolazione anziana è in aumento e di conseguenza tutte le patologie geriatriche come l’artrosi sono sempre più frequenti. In questo articolo ti daremo tutte le informazioni necessarie se devi affrontare questo tipo di intervento e questo tipo di riabilitazione.
Anca: cenni di anatomia
Cos’è la protesi all’anca?
Qual è la differenza tra endoprotesi e artroprotesi?
Quando si effettua un intervento di protesi?
Cos’è la coxartrosi?
La riabilitazione per la protesi d’anca?
Quali sono i tempi di recupero?
Anca: cenni di anatomia
Come sai, non si può parlare di riabilitazione di protesi d’anca senza fare un breve richiamo all’anatomia di questa articolazione. L’anca mette in comunicazione l’arto inferiore con il tronco, e più nello specifico la testa del femore con la cavità acetabolare del bacino.
Ti starai chiedendo: cos’è l’acetabolo?
L’acetabolo è una cavità ossea, formata dall’unione delle tre ossa:
- ileo
- ischio
- pube
Questa superficie ossea è circondata da uno strato di cartilagine che ne aumenta la concavità, andando dunque a stabilizzare i movimenti della testa del femore.
L’anca
L’ anca è un’enartrosi come la spalla, ossia un’articolazione che si muove nei tre piani dello spazio ed esegue i movimenti di:
- Flessione ed estensione
- Rotazione interna e rotazione esterna
- Abduzione e adduzione.
I legamenti dell’anca sono:
- ischio-femorale
- pubo-femorale
- ileo-femorale
- legamento rotondo che collega direttamente la testa del femore all’acetabolo.
Cos’è la protesi all’anca?
Questa è una domanda che ci pongono molti pazienti del nostro Studio di Fisioterapia a Balduina, la protesi per definizione è la sostituzione di una componente corporea con del materiale artificiale. Nel caso dell’articolazione dell’anca, la sostituzione della testa e del collo del femore avviene con una protesi in titanio mentre la sostituzione dell’acetabolo avviene con una coppa in ceramica o dello stesso titanio.
Qual è la differenza tra endoprotesi e artroprotesi?
L’ endoprotesi è la sostituzione parziale dell’articolazione dell’anca, che riguarda quasi sempre la testa e il collo del femore, mentre l’artroprotesi è la sostituzione totale degli elementi ossei dell’anca, quindi comprende anche l’acetabolo.
In questo breve video puoi vedere come viene impiantata una protesi di anca.
Devi effettuare un percorso riabilitativo dopo un intervento di protesi all’anca?
Contattaci subito! Ti seguiremo sia a domicilio che nel nostro Studio di Fisioterapia a Balduina!
Quando si effettua un intervento di protesi?
L’intervento di protesi all’anca si effettua in due casi principali:
- Condizioni di coxartrosi avanzata, che non permette di articolare bene il femore e quindi rende difficile e dolorosa la deambulazione;
- Frattura importante del collo del femore con alto rischio di necrosi (morte cellulare) della testa del femore.
Cos’è la coxartrosi?
La coxartrosi è una condizione di artrosi all’anca.
Cosa è l’artrosi?
L’artrosi è una patologia reumatica, che colpisce le articolazioni, in particolare la cartilagine. Per cause ancora non molto chiare, la cartilagine inizia a degenerarsi, e ne consegue uno stato infiammatorio costante. È un processo degenerativo continuo, che raggiunge il culmine nel momento in cui lo strato cartilagineo è quasi del tutto consumato e i margini ossei entrano in contatto tra loro. Questo stimola la produzione di materiale osseo in eccesso, gli osteofiti, che con il passare del tempo aumenteranno sempre più fino a limitare in modo importante il movimento articolare.
I sintomi della coxartrosi
I sintomi che i pazienti che soffrono di coxartrosi riferiscono al fisioterapista sono:
- dolore: soprattutto quando si passa dalla posizione, quando si sale le scale e alla palpazione.
- limitazione del movimento: non sentono l’articolazione libera nel movimento, questa sensazione è data dagli osteofiti che limitano l’escursione articolare.
- gonfiore locale, rossore, calore: questi sono sintomi caratteristici di ogni infiammazione, possono essere presenti tutti e tre o può prevalerne uno in particolare.
La riabilitazione per la protesi d’anca?
La riabilitazione per la protesi d’anca attraversa diverse fasi, noi per praticità le abbiamo catalogate in tre step principali qui di seguito:
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Riabilitazione a letto e in casa mediante un servizio di riabilitazione a domicilio.
in questa fase è importante fare una messa in sicurezza della casa. Quindi togliere tutti i tappeti, mettere dei sollevatori per il water e il bidet, e occuparsi di agevolare il più possibile la mobilità del paziente, riducendo al minimo i fattori di rischio di caduta.
Inizialmente il paziente camminerà con un deambulatore con i sottoascellari in modo da scaricare il minor peso possibile sulle gambe. Successivamente verranno tolti i sottoascellari e infine verranno inserite le stampelle canadesi.
Considera che la maggior parte delle persone che si sottopongono a questo tipo di intervento sono anziane, e quindi non sarà facile riprendersi dall’intervento, per questo durante la prima settimana, la deambulazione risulterà piuttosto faticosa.
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Recupero del tono muscolare e della deambulazione
Questi due elementi sono l’obbiettivo centrale di questo tipo di riabilitazione. Il recupero del tono e della massa muscolare avviene mediante esercizi attivi specifici, che coinvolgono principalmente i muscoli estensori dell’anca, i glutei, e gli estensori del ginocchio, i quattro ventri del muscolo quadricipite.
Gli esercizi per la riabilitazione dell’anca sono di carattere isometrico (cioè in assenza di movimento), isotonico e isocinetico. Nel caso in cui ci fossero dei ventri muscolari molto ipotrofici (ossia molto ridotti) si può integrare l’esercizio terapeutico con lo stimolo elettrico dell’ elettrostimolazione.
Recupero ottimale della mobilità dell’anca, dell’equilibrio e della funzionalità articolare
Questa è la terza ed ultima fase, in cui si eseguono esercizi attivi in posizione eretta, con l’utilizzo di accessori specifici come la tavoletta oscillante, elastici e superifici instabili al fine di migliorare la propriocettività.
Questo ultimo step è fondamentale per raggiungere una buona qualità di vita, e prevenire atteggiamenti posturali non eccellenti per la nostra fisiologia.
I device più utilizzati per il trattamento riabilitativo della protesi d’anca sono:
- tecarterapia: utilizzata in modalità capacitiva, serve a recuperare l’elasticità del tessuto cicatriziale, evitando che si formino aderenze connettivali che possano limitare il movimento. La tecar, come puoi facilmente immaginare, si applica solo quando la cicatrice è completamente chiusa. Nel nostro Studio di Fisioterapia a Roma Balduina siamo dotati di dispositivi tecar portatili ad alta tecnologia, e questo ci permette di poter utilizzare questa terapia fisica nel nostro servizio di fisioterapia a domicilio a Balduina.
- elettrostimolazioni: si tratta di correnti a bassa frequenza, tra i 5 e 120 hz circa. Quando la corrente attraversa il tessuto corporeo a questa frequenza genera contrazione muscolare. Considera che la tecarterapia per sviluppare calore endogeno utilizza una corrente ad alta frequenza, tra i 300.000 e 1.000.000 Hz!
Quali sono i tempi di recupero?
La fisioterapia per la protesi d’anca è un percorso lungo. Da un minimo di tre a un massimo di sei/otto mesi dall’intervento. I tempi sono molto soggettivi e dipendono da vari fattori tra cui:
- Età e condizioni fisiche del paziente: quasi sempre si tratta di persone anziane, che presentano anche altre patologie che possono influire sul recupero;
- Qualità dell’intervento chirurgico: è fondamentale che l’operazione avvenga correttamente. Se la protesi non viene innestata bene, non c’è cura che tenga. Per fortuna la riuscita di questo intervento non presenta particolari difficoltà.
- Qualità del percorso fisioterapico: non tutti i percorsi di riabilitazione sono validi, è importante rivolgersi a professionisti che sappiano valutare e trattare questa condizione al meglio.
Un percorso fisioterapico se non viene effettuato bene può ritardare di molto il recupero, proprio per questo il nostro Centro di Fisioterapia a Balduina si occupa di seguirvi sin dall’inizio, con terapie a domicilio.
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Fonti
Dott. Andrea Pettirossi e Dott.ssa Paola Russo
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