L’epitrocleite è una tendinopatia di un gruppo muscolare del gomito, molto comune tra coloro che praticano sport che richiedono uno sforzo importante dei muscoli del gomito come il golf, da cui questa patologia ha preso anche il nome.
È una condizione che ha un’incidenza minore rispetto all’epicondilite, ma che si presenta in un’ampia parte della popolazione, soprattutto dai 30 i 65 anni, sia negli uomini che nelle donne.
In questo articolo del nostro blog, parleremo di “epitrocleite”: partendo dal suo significato, faremo un breve richiamo all’anatomia, e poi proseguiremo spiegandoti quali e perché sono i soggetti più colpiti e quali sono i fattori di rischio più frequenti.
Nella seconda parte approfondiamo i migliori metodi di cura e di prevenzione che sono utilizzati oggi. Buona lettura 🙂
È composto di tre elementi ossei, uno appartenente all’omero (osso del braccio) gli altri due che riguardano le ossa dell’avambraccio (radio e ulna). Nello specifico sono:
L’estremità distale dell’omero, cioè l’estremità inferiore dell’omero. Ai lati di questa estremità ci sono due prominenze ossee: l’epicondilo e l’epitroclea.
Qual è l’epitroclea? Se posizioni il braccio lungo il corpo con il palmo della mano rivolto in avanti, puoi vedere che l’area dell’epicondilo è la prominenza esterna del gomito mentre l’area dell’epitroclea riguarda la prominenza del gomito più vicina alla gabbia toracica.
L’estremità del radio più vicina al gomito: è caratterizzata da un profilo circolare e pi
atto.
Estremità prossimale dell’ulna: che ha un margine osseo detto olecrano, a cui corrisponde una cavità, che tecnicamente è chiamata “incisura trocleare dell’ulna”.
Questi tre margini ossei si articolano tra loro dando vita a tre articolazioni funzionali:
Tra Omero e radio;
Tra Omero e ulna;
Tra Radio e ulna.
Quali sono i muscoli epitrocleari?
Come già ti abbiamo detto, questi muscoli sono chiamati così per la loro provenienza anatomica.
Infatti originano dall’epitroclea, prominenza ossea dell’omero da cui si inseriscono sull’avambraccio, sul polso e sulla mano. Si tratta di un gruppo di 5 muscoli:
– M. pronatore rotondo;
– M. flessore superficiale delle dita;
– M. flessore radiale del carpo;
– M. flessore ulnare del carpo;
– M. palmare lungo;
che con la loro contrazione permettono la flessione del polso, delle dita e la deviazione ulnare. Tutto ciò vuol dire che mettendo il palmo della mano poggiata su un tavolo con il palmo rivoto verso l’alto, grazie ai muscoli epitrocleari riusciamo:
– a sollevare le dita senza staccare la base del dorso della mano;
– a deviare la mano verso il lato del mignolo.
I muscoli epitrocleari con la loro azione contribuiscono ad afferrare gli oggetti con la mano, come una mazza da golf, e ad effettuare movimenti di torsione con l’avambraccio: come aprire lo sportello della tua automobile o utilizzare il cacciavite per montare un mobile.
Sono questi muscoli che consentono di flettere le dita per mettere la mano a pugno.
Dei muscoli epitrocleari elencati in precedenza, nel caso di epitrocleite, uno dei tendini maggiormente colpiti dall’infiammazione è il flessore radiale lungo del carpo.
Perché si soffre di epicondilite?
Quando i pazienti del nostro Centro di Fisioterapia a Roma Balduina ci chiedono questa domanda rispondiamo che, secondo la letteratura scientifica, la causa più frequente di epicondilite è il “sovraccarico funzionale”. Con questo termine si fa riferimento all’eccessivo sforzo da parte dei muscoli epitrocleari.
Per questa ragione l’epitrocleite ha una maggiore incidenza nei lavori manuali e negli sport, come il golf o il body building in cui si utilizza molto questo gruppo muscolare, primo fra tutti il tennis: dai cui questa patologia ha preso il nome “gomito del golfista”.
Come si può curare velocemente?
Per velocizzare i tempi di recupero, nel nostro Centro usiamo integrare nelle nostre terapie tre elementi fondamentali della riabilitazione in un’unica sinergia terapeutica virtuosa.
Ci riferiamo a:
Esercizio terapeutico: l’utilizzo degli esercizi attivi isometrici, concentrici, eccentrici, di allungamento e isotonici è una componente fondamentale nel trattamento delle tendinopatie, soprattutto nel prevenire e nel trattare condizioni di dolore cronico;
Mezzi fisici ad alta tecnologia: come laserterapia, tecarterapia e ultrasuoni;
Tecniche di terapia manuale: mediante mobilizzazioni specifiche dei tessuti, si corregge l’eventuale disfunzione di movimento che è all’origine della condizione dolorosa.
Cosa posso fare se soffro di epitrocleite?
Nel Centro di Fisioterapia Balduina, riteniamo che sia fondamentale la partecipazione attiva del paziente, perché come intuirai facilmente anche questo ci permette di accelerare i tempi del tuo recupero.
Primo consiglio: ti consigliamo di utilizzare un tutore per epitrocleite 😉
Puoi acquistarlo direttamente presso il nostro Centro di Fisioterapia, in una sanitaria o anche on line! Si tratta di una fascia con una prominenza di un diametro di qualche centimetro. Applica il tutore in modo che la parte sporgente stia nel punto in cui avverti il dolore, ossia in corrispondenza
Quanto stringere il tutore?
Non esagerare perché se lo stringi troppo potresti avere problemi di circolazione nell’avambraccio, e allo stesso tempo non metterlo troppo lento altrimenti non avrebbe senso indossarlo. Fai in modo di avvertire leggermente la pressione del tutore sul punto del dolore, e allo stesso tempo di non avere problemi nella mobilita della mano e del polso, o di avvertire un’eccessiva dolenzia.
Secondo consiglio: esegui degli esercizi a casa per l’epitrocleite
Nel Studio di Fisioterapia pianifichiamo un training di esercizi specifici per ogni paziente. La specificità non riguarda solo la tipologia di esercizio ma anche il dosaggio, cioè il numero di serie, e la quantità di ripetizioni da effettuare. Non conoscendoti ci rimane difficile darti un dosaggio specifico per le tue esigenze, però abbiamo preferito darti comunque dei consigli che di sicuro ti saranno utili. Per maggiori informazioni non esitare a contattarci 😉
1° esercizio: Sapevi che per eseguire un esercizio efficacie per l’epitrocleite è sufficiente una generica palla da tennis?
Poggia l’avambraccio su un tavolo, lascia morbida la tensione del polso e della mano. Fai scorrere la palla dal punto in cui avverti il dolore, lungo l’avambraccio e in diverse direzioni, aiutandoti con la mano libera.
Eseguilo per almeno due minuti, almeno tre volte al giorno 😉
2° esercizio: allunga i muscoli epitrocleari
È semplice! Apri la mano e stendi bene le dita, devia la mano sul lato radiale dell’avambraccio (il lato del pollice), ed estendi il polso.
Mantieni questa posizione per 2 minuti, e poi rilassa il polso e la mano, magari poggiandola in una superficie per 30 secondi di recupero. Ripeti la sequenza per tre volte, ed esegui l’esercizio almeno una volta la mattina, una il pomeriggio e una la sera.
3° esercizio: contrazioni eccentriche
Rispettando la soglia del dolore, parti dalla posizione dell’allungamento con mano aperta, con polso esteso e deviato nel lato radiale (di cui ti abbiamo parlato nel secondo esercizio). Lentamente chiudi la mano e riporta il polso in posizione flessa, offri una leggera resistenza a questo movimento con la mano libera.
Ripeti l’esercizio trenta volte per serie. Tra una serie e l’altra datti 10 secondi di recupero. Ripeti l’esercizio tre volte al giorno.
Terzo consiglio
Non aspettare troppo prima di contattare un fisioterapista esperto, se dopo una settimana il dolore persiste, contattaci subito! Ricorda che in medicina, cosi come nella vita “è meglio uccidere il mostro quando è piccolo”. Infatti se presa in tempo, l’epicondilite può risolversi con pochissime sedute 😉
Come si può prevenire l’epitrocleite?
Nel caso in cui:
praticassi degli sport da racchetta come il tennis o i padel,
effettuassi lavori manuali in cui sforzi molto la muscolatura del gomito;
Ti consigliamo di effettuare gli esercizi che ti abbiamo elencato prima, anche se non hai dolore, contribuiranno a mantenerti in buone condizioni di salute.
Come fanno i nostri pazienti che effettuano tennis a livello agonista, nei periodi in cui effettui allenamenti intensi, magari in preparazione di una competizione, rivolgiti a un Centro di Fisioterapia, in modo da preservare il tuo gesto atletico in vista della gara. Lo stesso vale per i lavori a rischio come: elettricista, elettrauto, orefice, meccanico, pasticcere ecc… nei periodi di lavoro più intensi, fatti monitorare da un professionista, ti starai chiedendo che forse potrebbe essere tempo perso ma quanto ti costerebbe se dovessi restare fermo a causa del dolore?
Se avvertissi dolore al gomito: per prima cosa fai gli esercizi che ti abbiamo indicato, e applica un tutore durante la giornata e nel persistere della sintomatologia contattaci subito, ci troviamo in via appiano 16.
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