La Tecarterapia è il mezzo fisico che ha avuto più successo nel mondo della fisioterapia. Pensa che secondo alcuni dati statistici questo dispositivo è la terapia fisica più prescritta dai medici di base, più richiesta dai pazienti emaggiormente effettuata dai fisioterapisti!
Ti starai chiedendo: perché la Tecar è così utilizzata?
L’ estrema versatilità nel poter fare le applicazioni in qualsiasi sede corporea, la semplicità di applicazione e soprattutto la piacevolezza dei trattamenti sono gli ingredienti alla base del successo di questo macchinario. Nel corso di questo articolo hai l’opportunità di entrare nel mondo dellatecarterapiae di trovare risposta a tutte le tue curiosità.
Il termine TECAR è l’acronimo di Trasferimento Energetico Capacitivo Resistiva. In queste 4 parole viene spiegata l’essenza di questo macchinario, che consiste in un trasferimento di energia elettrica al tessuto da trattare. La modalità di cedere energia può avvenire secondo due modalità differenti: capacitiva e resistiva.
Che differenza c’è tra resistivo e capacitivo?
La modalità capacitiva: rilascia più energia nei primi strati di tessuto sotto l’elettrodo, infatti nel nostro Centro di Fisioterapia a Roma è utilizzata nel trattamento di cicatrici, drenaggio di edemi e nella fisioterapia estetica.
La modalità resistiva: rilascia più energia negli strati di tessuto ad alta/bassa impedenza, ed è trattata per trattare condizioni come fibrosi tendinee, lesioni meniscali, o borsiti.
Abbiamo parlato di impedenza, ma cosa significa esattamente?
L’impedenza è la capacità da parte di un tessuto di lasciarsi attraversare da corrente elettrica. Come sai l’acqua è un ottimo conduttore elettrico, dunque è intuitivo pensare che:
tessuti ricchi di acqua, come quello muscolare, si lascino attraversare facilmente dalla corrente, offrendo una bassa resistenza e dunque sono caratterizzati da una bassa impedenza.
tessuti poveri di acqua, come l’osso o i tendini, offrono un’alta resistenza al passaggio di corrente e dunque sono ad alta impedenza.
La tipologia capacitiva o resistiva e le geometrie di applicazione che ne conseguono, sono scelte dal fisioterapista anche in funzione dell’impedenza.
Che tipo di energia usa la Tecar?
La Tecarterapia è una corrente ad alta frequenza.
La frequenza oscilla tra i 500.000 Hz e 1.000.000 di Hz. È proprio in questa caratteristica che risiede la capacità di sviluppare calore endogeno nei tessuti.
Che differenza c’è tra calore endogeno e calore esogeno?
Il calore endogeno è il calore sviluppato dal tessuto stesso che nel caso della tecarterapia viene stimolato dalla corrente. Si ritiene infatti che la corrente ad alta frequenza porti ad una rapida oscillazione degli ioni presenti nel tessuto, e questo per effetto Joule produca calore endogeno.
Il calore esogeno è trasferito al tessuto tramite una fonte di calore esterna. Una dell terapie esogene più usate in fisioterapia è il laser ad alta potenza.
L’idea che una corrente che attraversa un tessuto ad alta frequenza non sviluppa una contrazione muscolare, come nel caso delle elettrostimolazioni, ma calore endogeno è nata nel lontano 1890, grazie agli sperimenti del biofisico e fisiologo francese D’Arsonval.
A questo punto ti starai chiedendo: qual’è la differenza tra la frequenza utilizzata nella tecarterapia e quella utilizzata nelle elettrostimolazioni?
Tieni presente che le elettrostimolazioni utilizzano una frequenza molto più bassa della tecarterapia, che oscilla tra i 5 Hz e i 120 Hz. Nella frequenza minore si stimolano maggiormente le fibre muscolari lente, mentre con la frequenza maggiore (120 Hz) le fibre muscolari veloci.
Come è fatta una Tecar?
Per capire da quali elementi è costituita una tecarterapia è necessario spiegare su quale principio fisico si basa.Questo dispositivo sfrutta il principio fisico del condensatore, che comprende:
due armature del condensatore: che nella tecar sono la piastra e l’elettrodo;
materiale isolante: rappresentato dal corpo del paziente;
un generatore elettrico: che essendo collegato alla piastra e all’elettrodo crea una differenza di potenziale.
Esistono due differenti tipologie di elettrodi: capacitivo e resistivo che sono inseriti in appositi manipoli per poter essere impugnati dal fisioterapista.
È sempre indispensabile l’utilizzo della piastra?
Le prime Tecar avevano un sistema “unipolare” poiché dotate di un elettrodo, che fungeva da polo attivo, e una piastra che aveva la funzione di polo passivo. Se hai già effettuato trattamenti di Tecarterapia ti ricorderai come era spiacevole avvertire la presenza della piastra fredda sotto lo stomaco quando dovevi farti trattare la schiena, oppure quando era scomoda quando dovevi tenerla sotto il braccio per trattare il gomito o la spalla.
Come le automobili, anche le tecar sono tutte uguali! Fisioterapia Balduina è dotata di una tecarterapia di ultima generazione che comprende anche il sistema “bipolare”. Con il sistema bipolare, i due poli che nell’unipolare sono separati in piastra ed elettrodo, sono inclusi in un unico elettrodo.
Questo consente diversi vantaggi:
Maggiore comfort: perché non dovrai più avere la piastra gelata sotto la pancia;
Alta specificità: perché consente di trattare tutte le regioni corporee;
Ottimo dinamismo: poiché è più semplice abbinare dei movimenti o delle mobilizzazioni al trattamento.
Per quali patologie si utilizza la Tecarterapia?
Uno dei fattori di maggior successo di questo dispositivo è che può essere utilizzato per il trattamento di moltissime patologie, sia in fase acuta che in fase cronica. Qui di seguito ti elenchiamo le patologie più frequenti:
esiti post traumatici e post operatori:edemi, ematomi, cicatrici, cheloidi, varie aderenze connettivali
drenaggio linfatico
condizioni di dolore muscolo-scheletrico in distretti del corpo: pubalgia, lombalgia, lombosciatalgia, cervicalgia, cercicobrachialgia, dorsalgia, gonalgia, mal di schiena
Ora ti spiegheremo in cosa consiste il trattamento di Tecarterapia procedendo in ordine cronologico:
il Fisioterapista individua il tessuto target da trattare, gli specialisti di Fisioterapia Balduina, effettuiamo sempre delle accurate valutazioni del paziente prima di iniziare qualsiasi ciclo di terapie. In funzione del tessuto target e dello stadio della patologia il fisioterapista imposta i parametri del macchinario, decidendo il tipo di modalità (resistiva o capacitiva), la frequenza, la potenza e la durata del trattamento. Tieni presente che normalmente un’applicazione di Tecarterapia dura circa 20 minuti.
una volta impostati i parametri e fatto accomodare il paziente nella posizione più funzionale al trattamento, il Fisioterapista mette della crema nella regione corporea dove farà l’applicazione. Si tratta di una crema particolare, che ha lo scopo di idratare il tessuto e favorire il trasferimento energetico dagli elettrodi al tessuto del paziente. Non tutti i trattamenti di Tecarterapia sono effettuati con il paziente fermo. Ci sono alcune condizioni in cui poter abbinare una mobilizzazione passiva o un esercizio attivo è importante ai fini terapeutici. Fisioterapia Balduina è dotata di una Tecarterapia di ultima generazione, che grazie a manipoli specifici, rende possibile l’integrazione della stimolazione biologica della tecar con il movimento del tessuto o dell’articolazione target.
Inizia l’applicazione, che il paziente avverte come un piacevole massaggio caldo. In effetti è proprio così, perché il terapista terrà l’ elettrodo tra le dita della mano che nel frattempo si muove sulla parte da trattare. In questo modo, grazie alla percezione tattile, è possibile individuare i punti che hanno più bisogno di energia e integrare le tecniche manuali con l’effetto biologico della Tecar.
Fine del trattamento. In molti casi, soprattutto per i trattamenti alla schiena, i pazienti si rilassano così tanto che si addormentano. Il fisioterapista rimette apposto gli elettrodi, asciuga il paziente dalla crema idratante e il paziente può rivestirsi.
Quali sono le controindicazioni?
Le controindicazioni al trattamento di tecarterapia si dividono in assolute e relative. Le controindicazioni assolute determinano i casi in cui non si deve assolutamente effettuare l’applicazione, mentre le controindicazioni relative devono essere presi in considerazione diversi elementi.
Le controindicazioni assolute sono:
neoplasie: persone affette da tumori, o che hanno debellato la patologia da meno di 10 anni.
donne in gradanza
età pediatrica
presenza di pacemaker o qualsiasi altro device installato all’ interno del corpo.
Il motivo delle prime tre controindicazioni è giustificato dal fatto che la Tecarterapia è un dispositivo che stimola la biologia dell’organismo. Per evitare l’ipotetico rischio che possa stimolare la crescita di eventuali cellule tumorale o alterare la crescita del feto o del bambino si preferisce non effettuare l’applicazione.
Ad oggi non si hanno prove certe di un eventuale effetto negativo in caso di tumori o crescita del feto/bambino.
La controindicazione assoluta riguardante i device non scollegabili dal corpo, come immaginerai è data dall’ipotetico rischio che il campo elettromagnetico della Tecar possa interferire con il corretto funzionamento di questi ultimi.
Le controindicazioni relative sono diverse, le più frequenti sono:
protesi o altri mezzi di sinstesi
diabete
patologie dermatologiche
ferite aperte
Conclusioni
Abbiamo scelto di approfondire il tema delle controindicazioni per sottolineare il fatto che la tecarterapia non sia la panacea di tutti i mali, ma essendo un mezzo fisico molto potente è necessario che sia utilizzato da un personale altamente specializzato.
Un fisioterapista specializzato nei trattamenti di tecarterapia è in grado di impostare la frequenza, la potenza, e il tipo di applicazione in funzione della patologia e del paziente che sta curando. Sa inoltre integrare questo device con le tecniche di terapie manuale e gli altri strumenti di terapia fisica, creando così una sinergia terapeutica virtuosa.
Poni sempre la giusta attenzione prima di scegliere uno studio di fisioterapia, assicurati che sia gestito da personale altamente qualificato e che sia dotato di strumenti all’avanguardia.
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